Le profondità della Verità e del Bene (10 lezioni a cura della Prof.ssa Mirella Lorenzini)

Le profondità della Verità e del Bene

(10 lezioni a cura della Prof.ssa Mirella Lorenzini)

Attraverso la lettura diretta di alcuni dei testi più significativi che san Tommaso dedica alle considerazioni sulla verità e la bontà, vengono offerti spunti di riflessione per comprendere che questi valori, apparentemente astratti, riguardano di fatto la concretezza della vita quotidiana. I brani sono scelti dalla Questione Disputata “la verità”, in particolare dalle questioni 1 e 17 per presentare la verità e dalle questioni 21 e 22 per affrontare i temi sulla bontà.

IL CONTENUTO DEL CORSO

Le profondità del vero e del bene
Prof. Mirella Lorenzini
1. La verità e la conoscenza: De Veritate, q. 1, a. 1
La verità sta nella relazione fra intelligenza e realtà. E’ fondamentale analizzare la natura di questa relazione e vederne le peculiarità.
2. La verità delle cose, la verità della mente: De Veritate, q. 1, a. 2
Essendo la verità una relazione di adeguazione fra intelletto e cosa, è importante determinare chi compie l’adeguazione e in che modo. In una prima lettura dell’articolo 2 verrà sottolineato come si dicono vere le cose e come si dice vero l’intelletto e la conoscenza.
3. L’origine della verità: De Veritate, q. 1, a. 2
Ripercorrendo lo stesso articolo 2, vi vedrà in modo più diretto chi attua questa adeguazione e come avviene l’adeguazione che consente la conoscenza umana.
4. L’impegno per la verità: De Veritate, q.17, a. 1
La verità assume un particolare rilievo quando è posta a fondamento del nostro agire, delle nostre scelte. Il giudizio che orienta il nostro comportamento si chiama coscienza.
5. L’importanza della verità pratica: De Veritate, q. 17, a. 2
La coscienza, essendo un giudizio della ragion pratica, non è infallibile ed è soggetto, come
gli altri giudizi, a possibilità di errore.
6. La consistenza del bene: De Veritate, q. 21, a. 1
Passando all’analisi diretta del bene, viene messo in evidenza, da un lato la sua identità con l’ente e, dall’altro, la ricchezza che il termine bene aggiunge al termine ente.
7. La bontà delle cose: De Veritate, q. 21, a. 2
​In forza dell’identità con l’ente, la bontà abbraccia tutte le cose e presenta così la sua ampiezza e profondità.
8. Le tendenza al bene: De Veritate, q. 22, a. 1
Anche il bene, come il vero, richiama una particolare relazione: per comprendere al meglio lo spessore della bontà, è indispensabile affrontare ciò che San Tommaso chiama “appetito”, cioè la strutturale tendenza al bene che è presente in tutte le cose.
9. La bontà fra fascino e obbligo: De Veritate, q. 22, a. 2, 4 e 5
La tendenza al bene che è presente nei soggetti intelligenti, e quindi nella persona umana, non dà origine a puri automatismi, ma richiama a una precisa consapevolezza e, dunque, anche una esplicita responsabilità.
10. La tendenza al bene e la libertà: De Veritate, q. 22, a. 6
Analizzando più da vicino le peculiarità del modo di tendere al bene che sono proprie del soggetto intelligente, viene messo in evidenza il rapporto esistente fra strutturale inclinazione al bene e libertà nella persona umana.

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Validità: 1 anno

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