(II, 96) Le sostanze separate non ricevono la conoscenza dagli oggetti sensibili
Tutte le sostanze conoscitive che ricevono la conoscenza dagli oggetti sensibili hanno la conoscenza sensitiva, e di conseguenza hanno un corpo loro unito naturalmente, non potendo esserci conoscenza sensitiva senza un organo corporeo, che gli angeli non hanno. Quindi … L’intelletto delle sostanze separate, essendo superiore al nostro intelletto, non ha per oggetto gli intelligibili ricavati dalle realtà sensibili, ma le cose che sono per se stesse intelligibili in atto. È chiaro inoltre che nella loro attività intellettiva non si mescola il tempo, poiché gli intelligibili in atto, come sono fuori del luogo, così sono anche fuori del tempo.
(II, 97) L’intelletto delle sostanze separate è sempre in atto
Una realtà che talora è in atto e talora in potenza è misurata dal tempo. Ora, come si è visto [c. prec.], tale non è l’intelletto delle sostanze separate. Quindi …
(II, 98) In che modo una sostanza separata conosce l’altra
Se è vero che le sostanze separate conoscono, come abbiamo visto [c. 96], le realtà intelligibili per se stesse, e che le sostanze separate sono intelligibili in tal modo poiché l’immunità dalla materia rende qualsiasi cosa intelligibile per se stessa [c. 82; cf. I, c. 44], ne viene che le sostanze separate intendono, come loro oggetto proprio, le sostanze separate. Ciascuna quindi conoscerà se stessa e le altre […], e conosce se stessa mediante la propria essenza, non mediante la specie delle altre.