Il modo di conoscere degli angeli
Articolo 1
Se l’intelletto dell’angelo sia in potenza e successivamente in atto
L’intelletto può essere in potenza in due modi: o prima di avere l’abito della scienza, oppure quando, pur avendolo, non ne fa uso.
Nel primo modo l’intelletto dell’angelo non è mai in potenza rispetto a quelle cose che la sua conoscenza naturale può raggiungere. Tuttavia nulla impedisce che l’intelletto di un angelo sia in potenza rispetto a quanto gli viene rivelato da Dio.
Nel secondo modo l’intelletto angelico può essere in potenza rispetto alle cose che raggiunge con la sua conoscenza naturale. Non però rispetto alla conoscenza del Verbo, e di tutto ciò che vede nel Verbo: poiché egli ha sempre fisso lo sguardo attualmente sul Verbo e su quanto vede in lui.
Articolo 2
Se l’angelo possa conoscere simultaneamente molte cose
Gli angeli, mediante la conoscenza con la quale vedono le cose nel Verbo, percepiscono tutto mediante una sola specie intelligibile, che è l’essenza divina. Quindi in forza di tale conoscenza conoscono simultaneamente tutte le cose. – In forza invece di quella conoscenza che permette agli angeli di apprendere le cose per mezzo delle specie innate, essi possono conoscere con un solo atto d’intelligenza tutte quelle realtà che possono essere colte con una sola specie; non invece quelle che richiedono specie diverse.
Articolo 3
Se l’angelo conosca servendosi del raziocinio
Nelle nozioni che essi naturalmente hanno fin da principio, gli angeli vedono subito tutto ciò che per mezzo di esse si può conoscere.
Articolo 4
Se gli angeli conoscano formulando giudizi affermativi e negativi
L’angelo, come non intende servendosi del raziocinio, così neppure intende formulando giudizi affermativi o negativi.
Articolo 5
Se nell’intelletto dell’angelo ci possa essere la falsità
Nell’intelletto di qualsiasi angelo, di per sé, non ci può essere né falsità né errore, né inganno; tuttavia ciò può accadere accidentalmente. In modo comunque diverso da come accade in noi.
Articolo 6
Se vi sia negli angeli la conoscenza mattutina e vespertina
La conoscenza dell’essere primordiale delle cose viene detta mattutina: ed è la conoscenza che raggiunge le cose secondo il modo di essere che hanno nel Verbo. La conoscenza invece che considera l’essere delle cose create nella loro propria natura viene chiamata conoscenza vespertina.
Articolo 7
Se la conoscenza mattutina e quella vespertina siano una sola conoscenza
Se si vorrà chiamare vespertina la conoscenza con la quale gli angeli, vedendo il Verbo, conoscono il modo di essere che le cose hanno nella loro propria natura, allora la conoscenza mattutina e quella vespertina saranno essenzialmente la stessa cosa, e differiranno soltanto per gli oggetti sui quali termina la conoscenza. – Se invece per conoscenza vespertina si intende quella che permette agli angeli di conoscere il modo di essere che le cose hanno nella loro propria natura servendosi delle specie innate, allora la conoscenza vespertina è diversa da quella mattutina.