Il modo in cui la volontà subisce la mozione
Articolo 1
Se la volontà sia mossa verso qualcosa per natura
È necessario che il principio dei moti volitivi sia qualcosa di voluto per natura. Ora, è tale sia il bene nella sua universalità, verso il quale la volontà tende per sua natura, sia il fine ultimo, sia, in genere, tutto ciò che conviene per natura all’ente dotato di volontà.
Articolo 2
Se la volontà sia mossa in modo necessitante dal proprio oggetto.
In rapporto all’esercizio dell’atto la volontà non può essere mossa in modo necessitante da alcun oggetto. In rapporto invece alla specificazione dell’atto, la volontà è mossa da alcuni oggetti in modo necessitante e da altri no […]. Ora, solo il bene perfetto, al quale non manca nulla, è un bene tale che la volontà non può non volerlo: e questo bene è la beatitudine.
Articolo 3
Se la volontà subisca una mozione necessitante da parte degli appetiti inferiori
[I casi sono due]: O nell’uomo non rimane alcun moto della volontà e dominano soltanto le passioni; oppure, se il moto della volontà sussiste, non segue necessariamente le passioni.
Articolo 4
Se la volontà sia mossa in modo necessitante da quel motore esterno che è Dio
Dio muove la volontà in modo da non determinarla necessariamente a una sola cosa, ma conservando contingente e non necessario il suo moto, eccetto in quelle cose verso le quali essa ha una spinta naturale.