Elemosina (II-II, 32)

L’elemosina

Articolo 1

Se dare l’elemosina sia un atto di carità

Fare l’elemosina è un atto di carità dettato dalla misericordia.

Articolo 2

Se i vari generi di elemosina siano ben enumerati

La ricordata enumerazione dei vari tipi di elemosina è desunta correttamente dai vari bisogni del nostro prossimo […]. I generi sono:

Dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini, visitare gli infermi, riscattare i prigionieri, seppellire i morti.

Per i bisogni spirituali c’è la preghiera, l’insegnamento, il consiglio, la consolazione, la correzione, il perdono, la sopportazione.

Articolo 3

Se l’elemosina corporale sia superiore a quella spirituale

In assoluto le elemosine spirituali hanno più valore […]. Però in rapporto a casi particolari certe elemosine materiali sono da anteporsi a quelle spirituali.

Articolo 4

Se l’elemosina corporale possa avere un effetto spirituale

Nella sua materialità essa ha solo un effetto corporale, ma nelle sue cause porta un frutto spirituale; e anche nei suoi effetti porta tale frutto.

Articolo 5

Se fare l’elemosina sia di precetto

È di precetto fare l’elemosina quando si ha del superfluo; e quando si tratta di aiutare chi è in estrema necessità. Fare invece altre elemosine è di consiglio.

Articolo 6

Se uno sia tenuto a fare l’elemosina con il suo necessario

Dare l’elemosina con un bene senza di cui un dato essere non può sussistere è assolutamente proibito […]. A meno che non si tratti forse del caso in cui, togliendolo a se stesso, uno lo offra a una persona qualificata che è di sostegno alla Chiesa o alla patria […].

Secondo, un bene può essere necessario nel senso che senza di esso non è possibile vivere secondo la condizione o lo stato della propria persona, o delle persone affidate alle proprie cure […]. Ora, fare l’elemosina con questi beni è cosa buona: però non è di precetto, ma di consiglio. Ci sarebbe invece un disordine se uno elargisse dei suoi beni tanto da non poter vivere, con ciò che rimane, secondo il proprio stato, o da non poter compiere i propri doveri […].

Però qui vanno fatte tre eccezioni, nelle quali uno fa bene a trascurare le esigenze del proprio stato per far fronte a una necessità più grave.

Articolo 7

Se si possa fare l’elemosina con i beni male acquistati

Una cosa può essere male acquistata in tre modi, e bisogna vedere caso per caso se e a chi debba essere restituita.

Articolo 8

Se possa fare l’elemosina chi è soggetto al potere altrui

Chi non è padrone di se stesso, non può fare elemosine con le sostanze in cui dipende da un superiore se non nella misura permessagli dal superiore medesimo.

Articolo 9

Se nel fare l’elemosina si debbano preferire i nostri congiunti

I nostri congiunti più stretti sono toccati a noi come in sorte, perché noi provvediamo ad essi maggiormente. Tuttavia in ciò si deve procedere con discrezione, badando ai vari gradi di parentela, di santità e di utilità.

Articolo 10

Se l’elemosina vada fatta con larghezza

Dalla parte di chi dà, dare con larghezza in proporzione alle proprie facoltà è cosa lodevole.

Dalla parte invece di chi riceve, l’elemosina può essere abbondante in due modi. Primo, quando soddisfa efficacemente alla sua indigenza. E dare con larghezza l’elemosina in questo caso è lodevole. – Secondo, quando sovrabbonda fino al superfluo. E ciò non è lodevole.

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