Episcopato, stato di perfezione (II-II, 186)

I principali elementi che costruiscono lo stato religioso

Articolo 1

Se la vita religiosa implichi uno stato di perfezione

La vita religiosa sta a indicare uno stato di perfezione.

Articolo 2

Se ogni religioso sia tenuto a osservare tutti i consigli

Chi abbraccia lo stato religioso non è tenuto ad avere la carità perfetta, ma solo a tendervi e ad agire per averla. – Per lo stesso motivo poi egli non è tenuto a compiere quanto deriva come conseguenza dalla perfezione della carità: è tenuto però a desiderare di compierlo, il che è incompatibile con il disprezzo […]. Parimenti non è tenuto a tutte le pratiche con cui si giunge alla perfezione, ma solo a quelle determinate dalla regola che ha professato.

Articolo 3

Se la perfezione religiosa richieda la povertà

Per acquistare la perfezione della carità è indispensabile come primo fondamento la povertà volontaria, così che uno viva senza alcuna proprietà personale.

Articolo 4

Se la perfezione religiosa richieda la continenza perpetua

La perfezione religiosa richiede la continenza perpetua.

Articolo 5

Se la perfezione religiosa richieda l’obbedienza

L’obbedienza è tra i requisiti della perfezione religiosa.

Articolo 6

Se la perfezione religiosa
richieda che la povertà, la castità e l’obbedienza siano consacrate da un voto

Lo stato religioso esige che ci si obblighi con un voto a queste tre cose.

Articolo 7

Se sia giusto dire che la perfezione religiosa, in questi tre voti

Lo stato religioso risulta dai tre voti suddetti.

Articolo 8

Se il voto di obbedienza sia il principale tra i voti religiosi

Il voto di obbedienza è il principale dei tre voti religiosi.

Articolo 9

Se il religioso pecchi sempre mortalmente trasgredendo le norme della sua regola

La trasgressione di questi tre voti è un peccato mortale. La trasgressione invece delle altre norme non è un peccato mortale se non per il disprezzo della regola […], oppure per un precetto, o dato oralmente dal prelato o espresso nella regola stessa.

Articolo 10

Se nel medesimo genere di peccato
la colpa di un religioso sia più grave di quella di un secolare

In tre modi il peccato dei religiosi può essere più grave del peccato della medesima specie commesso da un secolare […].

Se però un religioso, non per disprezzo, ma per fragilità o ignoranza, commette senza scandalo, p. es. di nascosto, un peccato che non è contro i voti della sua professione, la sua colpa è più leggera di quella di un secolare che fa un peccato dello stesso genere. Poiché il suo peccato, se è veniale, è quasi sommerso dalle molte buone opere che egli compie. E se è mortale, egli risorge più facilmente.

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