(IV, 73) Il sacramento dell’estrema unzione
Dall’infermità dell’anima, che è il peccato, talora deriva al corpo, per disposizione divina, un’infermità corporale. E quest’ultima talora è utile alla salvezza dell’anima, in quanto uno sopporta l’infermità corporale con umiltà e pazienza, ed essa gli viene computata come pena soddisfattoria. Talora però essa è un impedimento al bene spirituale, in quanto l’infermità corporale impedisce l’esercizio delle virtù. Perciò era conveniente che contro il peccato venisse applicata una medicina spirituale in quanto esso è occasione dell’infermità corporale, quando questa impedisce l’opera della salvezza. E a ciò è ordinato appunto il sacramento dell’estrema unzione, di cui così si dice in Gc 5,15: «C’è un malato tra voi? Chiami i presbiteri della Chiesa, che preghino su di lui, ungendolo con olio nel nome del Signore; e la preghiera della fede sanerà l’infermo». Non pregiudica poi la virtù del sacramento il fatto che talora i malati a cui viene amministrato non vengano per nulla guariti dall’infermità corporale, anche se si tratta di persone che lo ricevono degnamente: poiché talora la guarigione corporale, anche per chi riceve degnamente questo sacramento, non è utile alla salute spirituale. E tuttavia non lo ricevono inutilmente […]. Il sacramento libera inoltre dalla pena temporale, per cui san Giacomo aggiunge: «E il Signore lo risolleverà». – Ci sono poi i peccati quotidiani, e così san Giacomo aggiunge ancora che «se si troverà nei peccati, saranno rimessi». Perciò è evidente che questo sacramento è l’ultimo […], per cui è chiamato «estrema unzione» […]. L’olio è poi la materia speciale di questo sacramento: poiché serve a guarire corporalmente mitigando il dolore. Siccome infine l’unzione ha l’effetto di una perfetta medicazione, in cui si richiede abbondanza di grazia, ad esso si addice la presenza di più sacerdoti, e l’intervento della preghiera di tutta la Chiesa per assicurarne l’effetto. Di qui le parole di san Giacomo: «Chiami i presbiteri della Chiesa, e la preghiera della fede guarirà il malato». Se però è presente un solo sacerdote, è chiaro che egli amministra questo sacramento in virtù di tutta la Chiesa di cui è ministro, e che egli rappresenta. L’effetto di questo sacramento può tuttavia essere impedito dalle cattive disposizioni di chi lo riceve, come accade in tutti gli altri sacramenti.