(IV, 35) Contro l’errore di Eutiche
Contro l’errore di Nestorio va quindi affermato che in Cristo c’è un’unica persona con due nature, quella divina e quella umana. Ora, ciò sembra impossibile. Per risolvere dunque la difficoltà, Eutiche affermò che in Cristo c’è non solo unità di persona, ma anche unità di natura [monofisismo]. Ma la falsità della tesi risulta chiaramente. Infatti: Essendo la natura umana una natura completa, e così pure la natura divina, è impossibile che esse vengano a formare un’unica natura a meno che l’una o l’altra, o entrambe, non si corrompano, il che è impossibile, essendo Cristo vero Dio e vero uomo. Esseri che non hanno la stessa natura, come l’uomo e il cavallo, non sono simili secondo la specie. Ora, se la natura di Cristo è composta di quella divina e di quella umana, è evidente che la natura di Cristo non si potrà riscontrare negli altri uomini, per cui egli non sarebbe a noi simile nella specie. Il che è contro l’affermazione dell’Apostolo [Eb 2,17]: «Egli doveva essere reso in tutto simile ai fratelli». Perciò la natura divina e la natura umana in Cristo non costituiscono un’unica natura.