Fede, dono dell’intelletto (II-II, 8)

Il dono dell’intelletto

Articolo 1

Se l’intelletto sia un dono dello Spirito Santo

L’uomo ha bisogno di una luce soprannaturale per conoscere certe cose che è incapace di percepire con la luce naturale. E questa luce soprannaturale che l’uomo riceve è chiamata dono dell’intelletto.

Articolo 2

Se il dono dell’intelletto sia compatibile con la fede

Nulla impedisce che, imperfettamente, nello stato presente si possano intendere anche delle verità che sono direttamente oggetto di fede.

Articolo 3

Se il dono dell’intelletto sia solo speculativo, oppure anche pratico

Il dono dell’intelletto si estende anche a certe attività: non perché queste siano il suo oggetto principale, ma in quanto nell’agire […] siamo regolati «dalle ragioni eterne alla cui contemplazione e consultazione attende la ragione superiore», che viene sublimata dal dono dell’intelletto.

Articolo 4

Se il dono dell’intelletto si trovi in tutte le anime in grazia

Come in tutti coloro che hanno la grazia santificante c’è il dono della carità, così c’è pure il dono dell’intelletto.

Articolo 5

Se il dono dell’intelletto si trovi anche in coloro che sono privi della grazia santificante

Nessuno può avere il dono dell’intelletto senza la grazia santificante.

Articolo 6

Se il dono dell’intelletto sia distinto dagli altri doni

La distinzione del dono dell’intelletto dai tre doni della pietà, della fortezza e del timore è evidente: poiché mentre il dono dell’intelletto appartiene alla facoltà conoscitiva, gli altri tre appartengono alla potenza appetitiva. Non è invece così evidente la differenza di questo dono dagli altri tre di ordine conoscitivo, cioè dalla sapienza, dalla scienza e dal consiglio.

Così da parte nostra, riguardo alle verità proposte alla nostra fede, si richiede: primo, che vengano penetrate o capite dall’intelletto. Secondo, che uno si formi su di esse un retto giudizio […]: ora, un simile giudizio rispetto alle realtà divine appartiene al dono della sapienza, mentre rispetto alle realtà create appartiene al dono della scienza; rispetto infine all’applicazione ai singoli atti appartiene al dono del consiglio.

Articolo 7

Se al dono dell’intelletto corrisponda la sesta beatitudine:
«Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio»

Quanto al merito, la purezza del cuore, quanto al premio, la visione di Dio: l’una e l’altra cosa va attribuita in qualche modo al dono dell’intelletto.

Articolo 8

Se al dono dell’intelletto corrisponda come frutto la fede

Al dono dell’intelletto corrisponde, come frutto proprio, la fede, ossia la certezza della fede, mentre gli corrisponde come frutto ultimo la gioia, che appartiene alla volontà.

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