FEDE, precetti (3, 118)

(III, 118) La legge divina obbliga gli uomini alla vera fede

L’inizio dell’amore spirituale deve essere la visione intelligibile dell’oggetto amabile spirituale. Ora, nella vita presente, la visione di quell’oggetto amabile spirituale che è Dio, non si può avere se non mediante la fede. Dunque è necessario che dalla legge divina siamo indotti alla vera fede. Un’opinione falsa nel campo intellettuale corrisponde al vizio, contrapposto alla virtù, nel campo morale, poiché «il vero è il bene dell’intelletto» [Et. 6, c. 2, n. 3]. Ora, alla legge divina spetta proibire i vizi. Dunque spetta ad essa anche escludere le false opinioni su Dio e sulle cose di Dio. Di qui le parole di Eb 11,6: «Senza la fede è impossibile piacere a Dio». E nell’Esodo (20,2) prima degli altri precetti della legge, si prescrive la retta fede in Dio: «Ascolta, Israele: il Signore Dio tuo è uno solo». Viene così confutato l’errore di certuni secondo i quali per la salvezza dell’uomo non conta quale sia la fede con cui egli serve Dio.

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