(IV, 10) Obiezioni contro la generazione e la processione divina
Essendo Dio immutabile, non si vede come possano esistere in lui la generazione e la processione, che sembrano indicare una certa mutazione. – Se la generazione è una mutazione, ci deve essere un passaggio dalla potenza all’atto. Cosa impossibile, essendo Dio atto puro.
(IV, 11) In che senso esista in Dio la generazione, e le affermazioni della Scrittura sul Figlio di Dio
Il Verbo con il quale Dio intende se stesso procede da lui per natura. E poiché il Verbo, o Parola, di Dio ha la stessa natura di Dio che la dice, ed è la sua immagine, ne viene che questo processo naturale sia secondo la somiglianza in perfetta identità di natura. Ora, ciò è appunto quanto costituisce la generazione negli esseri viventi. Dunque il Verbo è veramente generato da Dio che lo pronuncia, o dice, e il suo procedere può essere denominato generazione, o nascita.
(IV, 12) In che senso il Figlio di Dio può essere detto Sapienza di Dio
Da quanto abbiamo detto risulta evidente che il Figlio di Dio è il Verbo, o pensiero di Dio che intende se stesso. Da ciò segue che il Verbo stesso di Dio, in quanto concepito con sapienza dalla mente divina, può essere detto propriamente «Sapienza concepita, o generata». Infatti l’Apostolo denomina Cristo «Sapienza di Dio» [1 Cor 1,24].
(IV, 13) In Dio non c’è che un unico Figlio
Dato che in Dio l’intellezione si identifica con l’essere, è necessario che il Verbo sia assolutamente unico, e quindi anche il Figlio.
(IV, 14) Soluzione delle obiezioni precedentemente addotte [c. 10] contro la generazione divina
Il Verbo interiore è concepito dal nostro intelletto senza mutamento e senza corruzione. – La generazione del Verbo non comporta un passaggio dalla potenza all’atto.