La grazia di Cristo in quanto uomo singolare
Articolo 1
Se nell’anima assunta dal Verbo ci fosse la grazia abituale
È necessario ammettere in Cristo la grazia abituale.
Articolo 2
Se in Cristo ci fossero le virtù
Cristo aveva tutte le virtù.
Articolo 3
Se Cristo avesse la fede
In Cristo non ci poteva essere la fede.
Articolo 4
Se Cristo avesse la speranza
Cristo non aveva la virtù della speranza. Tuttavia aveva la speranza rispetto ad alcuni beni non ancora conseguiti.
Articolo 5
Se Cristo avesse i doni
In Cristo c’erano i doni nella maniera più eccelsa.
Articolo 6
Se Cristo avesse il dono del timore
Cristo aveva il timore di Dio non certamente in quanto esso riguarda il male della separazione da Dio per una colpa, né il male della punizione per una colpa, ma in quanto ha per oggetto l’eminenza stessa di Dio.
Articolo 7
Se Cristo avesse le grazie «gratis datae»
In Cristo, quale primo e principale Maestro della fede, c’erano tutte le grazie gratis datae nella maniera più eccelsa.
Articolo 8
Se Cristo avesse la profezia
Egli aveva la profezia.
Articolo 9
Se Cristo avesse la pienezza della grazia
Cristo ebbe la pienezza della grazia sia quanto all’intensità, sia quanto alla virtualità.
Articolo 10
Se la pienezza della grazia sia esclusiva di Cristo
Dalla parte della grazia stessa la pienezza di grazia è propria solo di Cristo. Dalla parte invece del soggetto la pienezza di grazia non è esclusiva di Cristo, ma viene comunicata ad altri per suo mezzo.
Articolo 11
Se la grazia di Cristo sia infinita
La grazia dell’unione è una grazia infinita, mentre la grazia abituale, in quanto è una certa entità create, è necessariamente un’entità finita. Però in quanto grazia, in lui può dirsi infinita.
Articolo 12
Se la grazia di Cristo potesse aumentare
Essa non poteva crescere dalla parte della grazia stessa, e neppure dalla parte del soggetto.
Articolo 13
Se la grazia abituale derivi in Cristo dall’unione [ipostatica]
La grazia dell’unione [ipostatica] precede in Cristo, in ordine di natura e di ragione, la grazia abituale.