La grazia di Dio nella sua essenza
Articolo 1
Se la grazia ponga qualcosa nell’anima
Quando si dice che uno ha la grazia di Dio si vuole indicare un dono soprannaturale prodotto da Dio nell’uomo.
Articolo 2
Se la grazia sia una qualità dell’anima
Quando l’anima umana viene mossa da Dio a conoscere, volere o compiere qualcosa, questo effetto gratuito che si opera nell’uomo non è una qualità, ma un moto dell’anima […].
Quando invece l’uomo viene aiutato dalla gratuita volontà di Dio in quanto Dio infonde nell’anima un dono abituale […], allora il dono della grazia è una certa qualità.
Articolo 3
Se la grazia si identifichi con la virtù
Come la luce naturale della ragione è distinta dalle virtù acquisite, che si ricollegano a tale luce, così la luce della grazia, che è una partecipazione della natura divina, è distinta dalle virtù infuse, che da essa promanano e ad essa sono ordinate.
Articolo 4
Se la grazia risieda nell’essenza dell’anima o in qualcuna delle sue facoltà
La grazia, come precede le virtù, così deve avere una sede che preceda le potenze dell’anima: essa cioè deve risiedere nell’essenza dell’anima.