(III, 95-96) L’immutabilità della divina provvidenza non esclude l’utilità della preghiera
Il fatto stesso che una cosa venga concessa a chi prega rientra nell’ordine della provvidenza divina. Perciò dire che la preghiera non giova per conseguire qualche cosa da Dio, perché l’ordine della sua provvidenza è immutabile, è come dire non giova camminare per raggiungere un dato posto, e che non serve mangiare per nutrirsi: tutte cose evidentemente assurde.