Incredulità, l’eresia (II-II, 11)

L’eresia

Articolo 1

Se l’eresia sia una delle specie dell’incredulità

L’eresia è la specie dell’incredulità propria di coloro che professano la fede in Cristo, ma ne corrompono i dogmi.

Articolo 2

Se l’eresia abbia per oggetto proprio le verità di fede

Una cosa può appartenere alla fede o in maniera diretta o principale, o in maniera indiretta e secondaria. In entrambi questi casi ci può essere l’eresia, come anche la fede.

Articolo 3

Se gli eretici debbano essere tollerati

Se l’eretico rimane ostinato, la Chiesa, disperando della sua conversione, provvede alla salvezza degli altri separandolo da sé con la sentenza di scomunica; e alla fine lo abbandona al giudizio civile, o secolare, per toglierlo dal mondo con la morte.

Articolo 4

Se la Chiesa debba accogliere sempre chi lascia l’eresia

La Chiesa non solo accoglie col perdono quelli che per la prima volta tornano dall’eresia, ma li lascia in vita; e talora con delle dispense li reintegra nelle dignità ecclesiastiche precedenti, se appaiono realmente convertiti […]. Quando però i pentiti ricadono di nuovo, allora mostrano incostanza nella loro fede. Perciò se si ravvedono vengono accolti col perdono, ma non liberati dalla pena di morte.

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