INDISSOLUBILITÀ DEL MATRIMONIO  (3, 123)

(III, 123) Il matrimonio deve essere indissolubile

Se uno che si unisce a una donna nel tempo della giovinezza, quando essa presenta bellezza e fecondità, potesse lasciarla in seguito quando è invecchiata, farebbe un torto alla donna, contro l’equità naturale. – Se il marito potesse abbandonare la moglie, non si avrebbe tra l’uomo e la donna una società tra uguali, ma una schiavitù della donna. L’amicizia, quanto più è grande, tanto più è ferma e duratura. Ora, tra marito e moglie, c’è un’amicizia grandissima, per la comunanza di tutta la vita domestica; e ne è un segno il fatto che il marito per la moglie «lascia anche il padre e la madre», come è detto in Gen 2,24. È quindi giusto che il matrimonio sia del tutto indissolubile. Di qui Mt 5,32 e 19,6; 1Cor 7,10: «Ai coniugati poi ordino, non io ma il Signore, che la moglie non si separi dal marito».

Vai alla barra degli strumenti