L’invidia
Articolo 1
Se l’invidia sia una tristezza
Se uno si rattrista del bene di un altro in quanto è per lui nocivo, tale tristezza non è invidia, ma è piuttosto un effetto del timore. Il bene altrui però può essere creduto un male proprio in quanto sminuisce la propria gloria, o la propria eccellenza. Ed è in questo modo che si rattrista del bene altrui l’invidia.
Articolo 2
Se l’invidia sia un peccato
Se uno si rattrista del bene di un altro nel timore di riceverne un danno, tale tristezza non è invidia, e può essere senza peccato […].
Secondo, si può essere addolorati del bene di un altro […] perché esso manca a noi. E ciò propriamente è zelo, o gelosia […]. E se questa gelosia riguarda i beni onesti è cosa lodevole […]. Se invece ha per oggetto i beni temporali, può essere o non essere peccaminosa.
Terzo, uno può rattristarsi dei beni altrui perché colui che ne gode ne è indegno […]. Questa tristezza è proibita dalla Sacra Scrittura.
Quarto, uno può rattristarsi dei beni di un altro per il fatto che costui ha dei beni più grandi dei suoi. E questa è propriamente l’invidia. Ed è sempre una cosa cattiva.
Articolo 3
Se l’invidia sia un peccato mortale
L’invidia per il suo genere è un peccato mortale.
Articolo 4
Se l’invidia sia un vizio capitale
L’invidia è un vizio capitale.