L’ira in se stessa
Articolo 1
Se l’ira sia una passione speciale
L’ira è una passione speciale, come affermano Cicerone e il Damasceno, ma può essere detta generale in quanto è causata dal concorso di molte passioni.
Articolo 2
Se l’oggetto dell’ira sia il bene o il male
Il moto dell’ira è rivolto a due cose: alla vendetta, bramata e sperata come un bene, e quindi goduta, e alla persona di cui si cerca di vendicarsi, in quanto considerata contraria e dannosa, e che riveste perciò l’aspetto di male.
Articolo 3
Se l’ira sia nel concupiscibile
L’ira non è nel concupiscibile, ma nell’irascibile.
Articolo 4
Se l’ira implichi la ragione
L’ira in qualche modo implica la ragione.
Articolo 5
Se l’ira sia più naturale della concupiscenza o desiderio
Per decidere se una passione è più o meno naturale, non c’è che da considerare la sua causa […]. Se dunque si considera la causa dell’ira e della concupiscenza dal lato dell’oggetto, allora la concupiscenza, specialmente quella relativa al cibo e alla sessualità, è più naturale dell’ira.
Se invece consideriamo la causa dell’ira dal lato del soggetto, allora sotto un certo aspetto è più naturale l’ira, e sotto un altro è più naturale la concupiscenza […]. Se dunque la natura viene considerata nel suo genere, cioè se consideriamo questo uomo come animale, allora la concupiscenza è più naturale dell’ira […]. – Se invece si considera la natura di un uomo nella sua specie, cioè in quanto è un essere razionale, allora l’ira è per l’uomo più naturale della concupiscenza.
Articolo 6
Se l’ira sia più grave dell’odio
L’odio è molto peggiore e più grave dell’ira.
Articolo 7
Se l’ira si rivolga solo contro chi ha con noi rapporti di giustizia
L’ira si rivolge contro coloro con cui abbiamo rapporti di giustizia e di ingiustizia.
Articolo 8
Se le specie dell’ira siano ben determinate
Le tre specie dell’ira determinate dal Damasceno e dal Nisseno sono desunte dagli elementi che danno all’ira il suo vigore, cioè […] la bile […], la mania […] e il furore.