L’iracondia
Articolo 1
Se possa essere lecito adirarsi
Per la natura stessa della passione il desiderio di vendicarsi può essere buono o cattivo […].
Per l’intensità della passione, nell’ira è possibile riscontrare il peccato […].
Articolo 2
Se l’ira sia un peccato
Se uno desidera che si faccia vendetta secondo l’ordine della ragione, allora l’ira è lodevole […]. – Se invece uno desidera che si faccia vendetta in qualsiasi modo contro l’ordine della ragione […], allora l’ira è peccaminosa.
L’ordine della ragione interessa l’ira anche quanto al modo in cui uno si adira, poiché il divampare dell’ira non deve essere eccessivo. E se non si bada a ciò, l’ira non sarà senza peccato, anche se uno desidera la giusta vendetta.
Articolo 3
Se l’ira sia sempre un peccato mortale
A motivo di ciò che si desidera, per es. una vendetta ingiusta, l’ira nel suo genere è un peccato mortale […]. Tuttavia può darsi che tale desiderio sia un peccato veniale per l’imperfezione dell’atto.
Secondo, i moti dell’ira possono essere disordinati quanto al modo in cui uno si adira […]. E da questo lato, se uno eccede nell’ardore dell’ira, ciò non è di per sé un peccato mortale, ma può diventarlo.
Articolo 4
Se l’ira sia il più grave dei peccati
Quanto all’oggetto che l’adirato desidera [cioè la giusta vendetta], l’ira è tra i peccati minori. Dalla parte poi del bene sotto il cui aspetto l’adirato desidera il male, assolutamente parlando il peccato di ira è meno grave dei peccati di concupiscenza.
Rispetto però al disordine dovuto al modo in cui ci si adira, l’ira ha un certo primato per la violenza e l’immediatezza dei suoi moti.
Articolo 5
Se le specie dell’ira siano ben determinate dal Filosofo
La suddetta distinzione (acuti, amari, difficili o implacabili), può essere applicata sia alla passione, sia anche allo stesso peccato di ira.
Articolo 6
Se l’ira vada posta tra i vizi capitali
L’ira è un vizio capitale.
Articolo 7
Se siano ben determinate le sei figlie dell’ira
Esse sono: l’indignazione, la tracotanza, il clamore, la bestemmia, l’insulto, le risse.
Articolo 8
Se esista un vizio contrario all’iracondia per difetto di ira
Se col termine ira si intende il semplice moto della volontà con cui si infligge un castigo non per passione, ma per un giudizio della ragione, la mancanza di ira in questo senso è indubbiamente un peccato.
Secondo, se per ira si intende il moto dell’appetito sensitivo che accompagna necessariamente nell’uomo l’atto della volontà, ne viene che la mancanza della passione dell’ira è un vizio: come lo è anche la mancanza del moto della volontà che tende a punire secondo il giudizio della ragione.