Passioni, bontà e malizia (I-II, 24)

La bontà e la malizia delle passioni

Articolo 1

Se nelle passioni ci possa essere la bontà o la malizia morale

Se [le passioni] vengono considerate in se stesse, cioè in quanto moti di un appetito non razionale, non si trova in esse la bontà o la malizia morale, che dipendono dalla ragione, come si è visto [q. 18, a. 5]. Se invece vengono considerate come soggette al comando della ragione e della volontà, allora in esse si riscontra il bene o il male morale.

Articolo 2

Se tutte le passioni siano moralmente cattive

Le passioni sono buone quando sono regolate dalla ragione, e cattive quando non ne rispettano le regole [e sono dette passioni sregolate].

Articolo 3

Se la passione accresca o sminuisca la bontà o la malizia dell’atto

Contribuisce alla perfezione del bene morale il muoversi non soltanto con la volontà, ma anche con l’appetito sensitivo.

Articolo 4

Se alcune passioni siano buone o cattive nella loro specie

Se vengono considerate come entità fisiche, il bene e il male morale non determinano la specie dell’atto e della passione; se vengono considerate come entità di ordine morale, il bene e il male possono specificare una passione.

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