Il ritorno dopo la penitenza dei peccati rimessi
Articolo 1
Se i peccati rimessi ritornino con un peccato successivo
Nel peccato mortale bisogna distinguere l’allontanamento da Dio e la conversione, o adesione, a un bene creato.
Ora, dal lato della conversione il peccato mortale successivo non fa tornare i peccati prima cancellati […]. – Se consideriamo invece nei peccati mortali solo l’aspetto dell’allontanamento, allora col peccato successivo l’uomo viene privato della grazia e diventa reo della pena eterna come lo era prima […].
Perciò col peccato successivo alla penitenza ritorna in qualche modo il reato dei peccati già rimessi: non in quanto causato da questi, ma in quanto causato dall’ultima colpa perpetrata, che viene aggravata dai peccati precedenti. E questo non è un ritorno dei peccati precedenti puro e semplice, ma sotto un certo aspetto.
Articolo 2
Se le colpe rimesse ritornino specialmente per l‘ingratitudine
che si riscontra in quattro generi di peccati
Tali colpe ritornano soprattutto per questi peccati: l’odio tra fratelli, l’apostasia dalla fede, il disprezzo della confessione, il dolersi della penitenza fatta.
Articolo 3
Se dall‘ingratitudine del peccato successivo derivi un reato
pari a quello dei peccati che erano stati rimessi
Il peccato successivo implica proporzionalmente che quanto più numerosi e gravi erano stati i peccati rimessi, tanto maggiore è il reato che ritorna con qualsiasi peccato mortale successivo.
Articolo 4
Se l‘ingratitudine a motivo della quale il peccato successivo
fa tornare le colpe già perdonate sia un peccato specificamente distinto
L’ingratitudine di chi pecca talora è un peccato specificamente distinto, ma non sempre.