Il sacramento della penitenza
Articolo 1
Se la penitenza sia un sacramento
La penitenza praticata nella Chiesa è un sacramento.
Articolo 2
Se i peccati siano la materia propria di questo sacramento
La materia prossima di questo sacramento sono gli atti del penitente, che hanno per materia i suoi peccati, di cui egli si pente, che confessa e per i quali è pronto a soddisfare. Dal che risulta che la materia remota sono i peccati, non da compiere, ma da detestare e da distruggere.
Articolo 3
Se le parole: «Io ti assolvo» siano la forma di questo sacramento
La formula Io ti assolvo costituisce la forma più conveniente di queste sacramento.
Articolo 4
Se per questo sacramento si richieda l‘imposizione delle mani
In questo sacramento non è richiesta l’imposizione delle mani.
Articolo 5
Se questo sacramento sia indispensabile per la salvezza
Il sacramento della penitenza è indispensabile per la salvezza dopo il peccato.
Articolo 6
Se la penitenza sia «la seconda tavola dopo il naufragio»
Metaforicamente viene detta seconda tavola dopo il naufragio.
Articolo 7
Se era giusto che questo sacramento venisse istituito nella nuova legge
Questo sacramento andava istituito nella nuova legge.
Articolo 8
Se la penitenza debba durare fino al termine della vita
La penitenza interna deve durare fino al termine della vita […].
La penitenza esterna, diversamente, non è necessario che duri fino al termine della vita, ma basta che duri fino a un tempo determinato, secondo la gravità della colpa.
Articolo 9
Se la penitenza debba essere continua
In modo attuale è certamente impossibile che l’uomo faccia penitenza di continuo […]. In modo abituale però la penitenza deve essere continua.
Articolo 10
Se il sacramento della penitenza possa essere ricevuto più volte
La penitenza può essere ripetuta più volte.