Gli effetti del piacere
Articolo 1
Se la dilatazione sia un effetto del piacere
La dilatazione è come un moto verso la grandezza. E viene attribuita al piacere rispetto ai due elementi da esso richiesti [cioè rispetto alla potenza conoscitiva e a quella appetitiva].
Articolo 2
Se il piacere provochi la sete o il desiderio di se stesso
Il piacere, come realtà attuale, non provoca la sete o il desiderio di se medesimo di per sé, ma solo accidentalmente; prendendo però il desiderio come appetito di ciò che ancora non si possiede […].
Se invece col termine sete o desiderio si intende la sola intensità dell’affetto che esclude il disgusto, allora sono specialmente i godimenti spirituali a provocare la sete o il desiderio di se stessi […].
Se infine consideriamo il piacere come ricordo esistente nella memoria, e non come realtà in atto, allora il piacere di per sé è fatto per provocare la sete e il desiderio di se medesimo.
Articolo 3
Se il piacere intralci l’uso della ragione
I godimenti favoriscono le attività loro proprie e ostacolano quelle estranee.
Articolo 4
Se il piacere dia compimento all’opera
Il piacere dà compimento all’opera in due modi: quanto al fine e quanto alla causa agente. Nel primo caso come fine aggiuntivo, nel secondo indirettamente, facendo agire con maggiore diligenza.