Il piacere in se stesso
Articolo 1
Se il piacere sia una passione
Il piacere è una passione dell’anima.
Articolo 2
Se il piacere sia misurato dal tempo
Il piacere direttamente non è misurato dal tempo […]. Se però il bene raggiunto è sottoposto a una trasmutazione, allora il piacere sarà indirettamente implicato nel tempo. Se invece il bene fosse del tutto inalterabile, allora il piacere, o godimento, non sarebbe misurato dal tempo né direttamente né indirettamente.
Articolo 3
Se il piacere sia distinto dalla gioia
Il piacere è più esteso della gioia.
Articolo 4
Se il piacere possa trovarsi nell’appetito intellettivo
In questo appetito, cioè nella volontà, si trova quel piacere che è detto gioia: non però il piacere corporale.
Articolo 5
Se i piaceri corporali e sensibili siano più forti dei piaceri spirituali e intellettuali
Se confrontiamo i piaceri di ordine spirituale con i piaceri sensibili rispetto al godimento delle azioni medesime […], non c’è dubbio che i piaceri di ordine intellettuale sono molto superiori a quelli del senso […].
Se poi confrontiamo i piaceri di ordine spirituale con i piaceri sensibili e materiali [in se stessi], [anche] allora di per sé e assolutamente parlando sono maggiori i piaceri spirituali […].
Tuttavia in rapporto a noi i piaceri materiali sono più virulenti.
Articolo 6
Se i piaceri del tatto siano superiori a quelli degli altri sensi
I piaceri che si risolvono nella conoscenza sono propri dell’uomo, mentre i piaceri dei sensi connessi con l’utilità sono comuni a tutti gli animali.
Se quindi parliamo del piacere dei sensi che si risolve nella conoscenza, è chiaro che il godimento del vedere è superiore a quelli degli altri sensi. – Se invece parliamo del piacere che nasce dall’utilità, allora il piacere più grande è quello del tatto […].
Il piacere del tatto è assolutamente parlando più grande di quello della vista, considerato nell’ambito del piacere sensibile […]. – Se però consideriamo il godimento della vista in quanto l’occhio serve all’intelletto, allora questi godimenti sono superiori.
Articolo 7
Se vi siano dei piaceri non naturali
Possono dirsi naturali per l’uomo quei piaceri che a lui convengono secondo la ragione […]. In un altro senso si dicono cose naturalmente piacevoli all’uomo quelle che riguardano la conservazione del corpo o quanto all’individuo […] o quanto alla specie […].
Tuttavia nell’uno e nell’altro senso avviene che alcuni piaceri siano innaturali assolutamente parlando, sebbene siano naturali sotto un certo aspetto.
Articolo 8
Se un piacere possa essere contrario all’altro
Anche nei sentimenti dell’anima due piaceri possono essere contrari.