Le virtù intellettive
Articolo 4
Se la prudenza sia una virtù distinta dall’arte
La prudenza è una virtù distinta dall’arte.
Articolo 5
Se la prudenza sia una virtù necessaria per l’uomo
La prudenza è una virtù necessaria a ben vivere.
La prudenza considerata in se stessa
Articolo 1
Se la prudenza risieda nelle facoltà conoscitive o in quelle appetitive
La prudenza propriamente è nella ragione.
Articolo 2
Se la prudenza appartenga solo alla ragione pratica oppure anche a quella speculativa
La prudenza interessa soltanto la ragione pratica.
Articolo 3
Se la prudenza conosca i singolari
È necessario che la persona prudente conosca i principi universali della ragione, e conosca pure i singolari di cui si occupano le attività.
Articolo 4
Se la prudenza sia una virtù
La prudenza non ha soltanto l’aspetto di virtù comune alle altre virtù intellettuali, ma ha anche quello delle virtù morali, tra le quali viene enumerata.
Articolo 5
Se la prudenza sia una virtù specificamente distinta
La prudenza è una virtù speciale, distinta da tutte le altre.
Articolo 6
Se la prudenza prestabilisca il fine delle virtù morali
Alla prudenza non spetta prestabilire il fine delle virtù morali, ma solo predisporre i mezzi in ordine al fine.
Articolo 7
Se la prudenza abbia il compito di trovare il giusto mezzo nelle virtù morali
Conformarsi alla retta ragione è il fine proprio di ogni virtù morale […], ma determinare il modo e le vie per raggiungere il giusto mezzo nell’attività spetta alla prudenza.
Articolo 8
Se il comandare sia l’atto principale della prudenza
Essendo il comando l’atto più prossimo al fine della ragione pratica, esso è l’atto principale di questa ragione, e quindi della prudenza.
Articolo 9
Se la sollecitudine sia una proprietà della prudenza
La sollecitudine appartiene propriamente alla prudenza.
Articolo 10
Se la prudenza si estenda al governo della città
La prudenza non si interessa soltanto del bene privato di un uomo singolo, ma anche del bene di tutta la collettività.
Articolo 11
Se la prudenza relativa al bene proprio sia specificamente identica a quella che si estende al bene comune
Il bene individuale, il bene familiare e il bene di una città o di un regno sono fini diversi. Perciò bisogna che anche le rispettive prudenze differiscano specificamente secondo questi tre fini: vi è quindi in primo luogo la prudenza ordinaria, che attende al bene proprio; in secondo luogo la prudenza economica o domestica, che è ordinata al bene comune della casa o della famiglia, e in terzo luogo la prudenza politica, che è ordinata al bene comune della città o del regno.
Articolo 12
Se la prudenza si trovi nei sudditi oppure solo nei superiori
La prudenza non è una virtù del servo in quanto tale, né del suddito in quanto suddito […] . Essa risiede nel principe «in qualità di arte architettonica» […]; nei sudditi si trova invece «in qualità di arte manuale».
Articolo 13
Se la prudenza possa trovarsi nei peccatori
Soltanto la prudenza vera e perfetta, che delibera, giudica e comanda rettamente le cose ordinate al fine di tutta la vita, viene detta prudenza in assoluto. E non può trovarsi nei peccatori. Al contrario la prudenza falsa si trova solo nei peccatori, e quella imperfetta è comune ai buoni e ai cattivi.
Articolo 14
Se la prudenza si trovi in tutti coloro che sono in grazia
Chiunque possiede la grazia possiede la carità, e con essa tutte le altre virtù, compresa la prudenza.
Articolo 15
Se la prudenza sia insita in noi per natura
Rispetto alla conoscenza universale la prudenza e la scienza speculativa si trovano nelle stesse condizioni. Poiché i primi principi dell’una e dell’altra ci sono noti per natura […]. Gli altri principi universali successivi invece, sia della ragione speculativa che della ragione pratica, non si hanno per natura, ma per acquisizione mediante l’esperienza o l’esercizio, oppure con la disciplina. Quanto poi alla conoscenza particolare, non può essere naturale. Ne viene dunque che la prudenza non è una virtù naturale.
Articolo 16
Se la prudenza possa essere perduta per dimenticanza
La prudenza non viene eliminata direttamente dalla dimenticanza, ma piuttosto dalle passioni […]. Tuttavia la dimenticanza può intralciare la prudenza, in quanto questa passa a comandare partendo da certe conoscenze che possono essere distrutte dalla dimenticanza.