Sacrificio, in sé (II-II, 85)

Il sacrificio

Articolo 1

Se offrire a Dio dei sacrifici sia di legge naturale

L’offerta di sacrifici appartiene alla legge naturale.

Articolo 2

Se il sacrificio vada offerto solo al sommo Dio

Come dobbiamo offrire solo al sommo Dio il sacrificio spirituale, così anche a lui soltanto dobbiamo offrire i sacrifici esterni.

Articolo 3

Se l’offerta del sacrificio sia l’atto speciale di una data virtù

Il sacrificio è un certo atto speciale, che è lodevole per il fatto di essere compiuto in ossequio a Dio. E per questo appartiene a una virtù determinata, cioè alla religione.

Articolo 4

Se tutti siano tenuti a offrire sacrifici

Il primo e principale sacrificio è quello interiore, al quale tutti sono tenuti […]. – Il secondo invece è il sacrificio esterno. E questo si suddivide in due specie. C’è infatti un sacrificio che deve la sua bontà morale al solo fatto che con esso si offre a Dio una cosa esterna per confessare la propria sottomissione a lui. E a questo sono obbligati diversamente quelli che sono soggetti alla legge nuova o antica e quelli che non sono sotto la legge […]. – L’altro sacrificio esterno consiste invece nel compiere gli atti esterni delle altre virtù a onore di Dio. E di questi atti alcuni sono di precetto, e allora tutti vi sono obbligati; altri invece sono supererogatori, e quindi non tutti vi sono obbligati.

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