Scandalo (II-II, 43)

Lo scandalo

Articolo 1

Se lo scandalo sia ben definito come
«una parola o un’azione meno retta che offre un’occasione di caduta»

La definizione è buona.

Articolo 2

Se lo scandalo sia un peccato

Lo scandalo passivo in colui che viene scandalizzato è sempre un peccato […]. Tuttavia lo scandalo passivo può verificarsi senza un peccato da parte di colui la cui azione offre occasione di scandalo: come quando ci si scandalizza del bene compiuto da un altro. Così pure lo scandalo attivo è sempre un peccato in colui che scandalizza. Ci può essere tuttavia uno scandalo attivo senza il peccato di chi è esposto allo scandalo.

Articolo 3

Se lo scandalo sia un peccato speciale

Lo scandalo passivo non può essere un peccato speciale […].

Lo scandalo attivo è per accidens, ossia accidentale, quando è estraneo all’intenzione di chi agisce. – Al contrario lo scandalo attivo è per se quando uno con parole o azioni disordinate tenta di trascinare un altro al peccato. E in questo caso […]prende l’aspetto di un peccato speciale.

Articolo 4

Se lo scandalo sia un peccato mortale

Lo scandalo passivo può essere talvolta un peccato veniale […]. Talora invece è un peccato mortale.

Lo scandalo attivo poi, se è scandalo per accidens, o indiretto, può essere talora un peccato veniale […]. Talora invece è mortale. – Se poi lo scandalo attivo è per se e diretto, con l’intenzione di indurre a un peccato mortale, è un peccato mortale. Se invece uno cerca di indurre il prossimo a peccare venialmente con un peccato veniale, è un peccato veniale.

Articolo 5

Se lo scandalo passivo si possa riscontrare anche nei perfetti

Non ci può essere scandalo in coloro che aderiscono a Dio perfettamente.

Articolo 6

Se si possa riscontrare nei perfetti lo scandalo attivo

Alla perfezione ripugna più lo scandalo attivo che quello passivo. Ora, nei perfetti non si trova lo scandalo passivo. Quindi a maggiore ragione va escluso lo scandalo attivo.

Articolo 7

Se per evitare lo scandalo si debba tralasciare un bene spirituale

Le cose indispensabili alla salvezza non vanno tralasciate per evitare lo scandalo.

Per quanto riguarda invece le cose non indispensabili alla salvezza, occorre valutare i diversi casi.

Articolo 8

Se per evitare lo scandalo si debbano sacrificare i beni temporali

I beni a noi affidati per gli altri non possono venire sacrificati per evitare scandali.

Invece i beni di cui siamo padroni in certi casi dobbiamo sacrificarli, a motivo dello scandalo, cedendoli o non rivendicandoli, e in altri casi no.

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