Il dono del timore
Articolo 1
Se sia possibile temere Dio
Dio non può essere oggetto del timore direttamente, in se stesso, essendo la bontà stessa, ma può esserlo in quanto può venirci del male da lui o in rapporto a lui.
Articolo 2
Se sia giusto dividere il timore in filiale, iniziale, servile e mondano
Se l’uomo si allontana da Dio per il timore di certi mali, abbiamo il timore umano o mondano.
Se uno invece si volge e aderisce a Dio per il timore della pena, si avrà il timore servile; se lo fa per il timore della colpa, si avrà il timore filiale. Se poi lo fa per l’una e l’altra cosa, allora si ha il timore iniziale, che sta fra un timore e l’altro.
Articolo 3
Se il timore mondano sia sempre cattivo
Il timore mondano è sempre cattivo.
Articolo 4
Se il timore servile sia buono
Il timore servile per sua natura è buono, mentre la sua servilità è cattiva.
Articolo 5
Se il timore servile si identifichi essenzialmente col timore filiale
Il timore servile e quello filiale non si identificano essenzialmente, ma sono specificamente distinti.
Articolo 6
Se il timore servile sia compatibile con la carità
Anche il timore della pena può essere talora incluso nella carità: infatti essere lontani da Dio è una certa pena, che la carità massimamente aborrisce. – In un altro modo invece il timore può essere contrario alla carità: quando cioè uno fugge la pena contrastante col proprio bene naturale come se fosse il primo dei mali.
Articolo 7
Se il timore sia l’inizio della sapienza
L’inizio della sapienza quanto alla sua struttura essenziale sono i suoi primi principi, vale a dire gli articoli di fede […]. Quanto invece agli effetti l’inizio della sapienza è il punto da cui parte la sua attività. E da questo lato l’inizio della sapienza è il timore. Per certi aspetti tuttavia il timore servile e per certi altri il timore filiale.
Articolo 8
Se il timore iniziale differisca essenzialmente dal timore filiale
Il timore iniziale, nel senso indicato, non differisce essenzialmente dal timore filiale.
Articolo 9
Se il timore sia un dono dello Spirito Santo
Il timore di Dio enumerato fra i sette doni dello Spirito Santo è il timore filiale, o casto […]. Il timore filiale occupa, per così dire, il primo posto fra i doni dello Spirito Santo in ordine ascendente, e l’ultimo in ordine discendente.
Articolo 10
Se col crescere della carità diminuisca il timore
È necessario che il timore filiale aumenti col crescere della carità, come cresce l’effetto se cresce la causa […].
Il timore servile invece scompare del tutto nella sua servilità alla venuta della carità; può tuttavia rimanere nella sua essenza il timore della pena […]. E questo timore diminuisce col crescere della carità, specialmente nei suoi atti.
Articolo 11
Se il timore possa sussistere nella patria
Il timore servile, cioè il timore della pena, in nessun modo potrà esistere nella patria […]. Diversamente il timore filiale, come cresce con l’aumento della carità, così col coronamento della carità giungerà alla perfezione, anche se nella patria non avrà un atto del tutto identico a quello che ha ora.
Articolo 12
Se la povertà di spirito sia la beatitudine che corrisponde al dono del timore
Al timore corrisponde propriamente la povertà di spirito.