La tentazione di Dio
Articolo 1
Se la tentazione di Dio consista nel compiere delle cose contando unicamente sulla sua potenza
L’uomo tenta Dio talora con le parole e talora con i fatti […].
Quando uno per necessità o per un’utilità si affida all’aiuto di Dio nelle sue preghiere o nel suo agire, questo non è un tentare Dio […]. Quando invece ci si comporta così senza necessità e senza scopo, allora ciò equivale a tentare Dio.
Articolo 2
Se tentare Dio sia un peccato
Tentare Dio per riscontrarne personalmente la potenza è un peccato.
Se però uno mette alla prova quanto riguarda le perfezioni divine non per riscontrare ciò personalmente, ma per darne la dimostrazione ad altri, allora non è un tentare Dio.
Articolo 3
Se la tentazione di Dio si contrapponga alla virtù della religione
Tentare Dio è un peccato contrario alla virtù della religione.
Articolo 4
Se la tentazione di Dio sia un peccato più grave della superstizione
Il peccato di superstizione è più grave del peccato della tentazione di Dio.