L’uguaglianza delle virtù
Articolo 1
Se una virtù possa essere maggiore o minore
Nel caso di virtù specificamente diverse è evidente che una virtù è maggiore di un’altra. Nel caso invece di virtù della medesima specie, allora la virtù, considerata in se stessa, non ammette il più e il meno.
Considerata però dal lato del soggetto che ne partecipa, allora essa può risultare maggiore o minore sia per la diversità dei soggetti, sia rispetto ai vari tempi, se si tratta del medesimo soggetto.
Articolo 2
Se le virtù esistenti simultaneamente nel medesimo soggetto siano tutte uguali
Rispetto alla natura specifica non c’è dubbio che una virtù in un dato individuo può essere maggiore di un’altra. – In rapporto invece alla partecipazione del soggetto, tutte le virtù in un dato individuo sono uguali per una certa uguaglianza di proporzionalità, in quanto crescono in lui ugualmente, come le dita di una mano.
Riguardo infine all’elemento materiale delle virtù morali, cioè rispetto all’inclinazione verso l’atto virtuoso, un individuo può essere più portato all’atto di una virtù che a quello di un’altra dalla natura, dalle abitudini, o anche da un dono della grazia.
Articolo 3
Se le virtù morali siano superiori a quelle intellettuali
La nozione di virtù spetta più alle virtù morali che a quelle intellettuali; sebbene, assolutamente parlando, le virtù intellettuali siano abiti superiori.
Articolo 4
Se la giustizia sia la prima fra le virtù morali
La giustizia sovrasta su tutte le virtù morali, essendo la più vicina alla ragione […]. La fortezza tiene il primo posto fra le virtù morali aventi per oggetto le passioni; tuttavia è dopo la giustizia […]. – Dopo la fortezza viene la temperanza […]. – Queste tre virtù, assieme alla prudenza, sono denominate principali anche a motivo della dignità.
Articolo 5
Se la sapienza sia la più grande delle virtù intellettuali
Alla sapienza spetta di giudicare di tutte le altre virtù intellettuali, di ordinarle e di avere come una funzione architettonica su tutte.
Articolo 6
Se la carità sia la più alta fra le virtù teologali
Di queste virtù una non può dirsi maggiore dell’altra per la superiorità dell’oggetto [che è sempre Dio], ma per il fatto che lo riguarda più da vicino. E in questo modo la carità è superiore alle altre virtù.