Le virtù teologali
Articolo 1
Se vi siano delle virtù teologali
È necessario che da parte di Dio vengano elargiti all’uomo altri principi [oltre a quelli naturali], che lo indirizzino alla beatitudine soprannaturale. E questi principi sono detti virtù teologali.
Articolo 2
Se le virtù teologali siano distinte da quelle intellettuali e morali
Le virtù teologali sono specificamente distinte dalle virtù morali e intellettuali.
Articolo 3
Se sia giusto porre come virtù teologali la fede, la speranza e la carità
Le virtù teologali ordinano l’uomo alla beatitudine soprannaturale allo stesso modo in cui l’inclinazione naturale lo ordina al fine connaturale.
L’intelligenza dell’uomo è illuminata dalla luce di Dio per accogliere le verità rivelate, oggetto della fede. La volontà è ordinata al fine soprannaturale sia quanto al moto dell’intenzione, che appartiene alla speranza, sia quanto a una certa unione che trasforma in qualche modo in questo fine, il che avviene in forza della carità.
Articolo 4
Se la fede preceda la speranza, e la speranza la carità
Secondo l’ordine della generazione, in base al quale in un dato soggetto la materia viene prima della forma e l’essere imperfetto prima della sua perfezione, la fede precede la speranza, e la speranza la carità, rispetto agli atti (mentre gli abiti sono infusi simultaneamente […].
Invece nell’ordine della perfezione la carità precede la fede e la speranza.