(IV, 93) Dopo la morte le anime dei malvagi hanno la volontà immutabile nel male
[1]. Nel Terzo Libro [c. 144] abbiamo dimostrato che al peccato mortale è dovuta una pena eterna. Ora, la pena delle anime dannate non sarebbe eterna se potessero mutare in meglio la loro volontà. Quindi … [3]. La volontà non può passare dal peccato al bene se non per la grazia di Dio, come si è detto [III, c. 157]. Ora, da tale grazia i dannati sono totalmente esclusi.
(IV, 95) L’immutabilità della volontà in tutte le anime separate dal corpo
Quando sarà separata dal corpo, l’anima non sarà più nella condizione di muoversi verso il fine, ma si riposerà nel fine conseguito. Dunque la volontà dell’anima separata resterà allora immobile quanto al desiderio dell’ultimo fine.