Volontà, oggetto (I-II, 8)

L’oggetto della volizione

Articolo 1

Se la volizione abbia per oggetto solo il bene

Ogni appetito ha per oggetto solo il bene […]. Ora, perché la volontà tenda verso un oggetto non è necessario che esso sia un bene vero, ma [basta che] sia conosciuto sotto l’aspetto di bene.

Articolo 2

Se il volere abbia per oggetto soltanto il fine, oppure anche le cose ordinate al fine

Se parliamo del volere in quanto sta a indicare la facoltà, allora esso abbraccia il fine e le cose ordinate al fine […]. Se invece parliamo del volere in quanto sta a indicare propriamente l’atto, allora esso ha per oggetto, propriamente parlando, soltanto il fine.

Articolo 3

Se il volere tenda con uno stesso atto verso il fine e verso i mezzi ordinati al fine

È unico il moto con cui il volere tende al fine inteso come motivo della volizione dei mezzi, e ai mezzi stessi. È invece distinto l’atto con il quale tende al fine direttamente. E talora questo atto è cronologicamente precedente.

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